Self-branding: i 3 pilastri per la promozione on-line

Recensione della Formazione organizzata da OpL presso l'Università degli studi di Bergamo

Jessica è tornata a casa molto soddisfatta del corso di formazione che ha appena seguito. 12 ore suddivise in 3 giornate, una bella iniziativa organizzata dai territoriali di Bergamo dell’Ordine degli psicologi della Lombardia. Insieme a lei han partecipato una ventina di colleghi tra studenti e terapeuti dalla trentennale esperienza. Come Jessica, anche noi volevamo apprendere nuove e preziose tecniche per promuovere la nostra professionalità nel panorama 2.0.

Guidati da un simpatico e puntuale Giovanni Dalla Bona, con la sua modalità interattiva e partecipata ha cercato di spiegare nella maniera più facile le dinamiche per orientarci in questo terreno virtuale. E come ha fatto Jessica, vi assicuro che ognuno ha portato a casa un pezzetto per arricchire le proprie strategie.
Cercheremo di sintetizzare e suddividere in più parti i corposi contributi che abbiamo ritenuto più preziosi ed utili. Ecco la prima:
 

Gli altri cosa pensano di te?

Quale immagine gli hai dato modo di formarsi?

Cosa dicono quando si riferiscono a te come persona, come professionista?

Anche Jessica come tutti voi acquista su amazon. È il primo store che consulta quando ha qualche euro in più caricato sulla carta. A ben vedere, anche io lo reputo tra i siti più affidabili. Questa è la fama che ha creato Jeff Bezos per il suo business. Un marchio, un brand, una garanzia, un’immagine: ha consolidato una reputazione.
Così, chiunque voglia utilizzare le potenzialità del mondo digital per la sfera professionale deve pensare bene alla propria reputazione on-line.

L’auto-promozione passa per la cura della propria immagine: è creare il brand di sé stessi.

 “il Personal Branding è quel che gli altri dicono di te quando non sei nella stanza” Jeff Bezos.


Accanto al nome ed al logo passano sensazioni e pregiudizi. Cosa trasmettiamo? Ci abbiamo mai riflettuto? Questa è l’importanza del brand. Il marchio siamo noi, significa vendere noi stessi.
Lavorare con il web non è solamente fare pubblicità. Lo scopo principale è di guadagnare l’attenzione delle persone, e non c’è altro modo che non quello di creare contenuti interessanti e di valore, che siano utili.
Vale la pena fermarsi? Attrarre e coinvolgere in un’esperienza positiva è un’arte, e la cura della conversazione resta lo strumento principale per mantenere l’engagement.
    

Sono 3, gli elementi cardine da considerare nell’on-line: il Sito, i Social, la Mailing list.

1. Il sito
questo è casa tua, dove accogli i tuoi visitatori.

1. Il nome: se non utilizzi il tuo personale, che già dal nome del servizio offerto si capisca subito che servizio offri e di cosa ti occupi.

2. i colori: determinati colori sono evocativi di una certa immagine, scegliete anche questi in base a ciò che vi trasmettono.

3. i font scelti: l’utilizzo del medesimo font aiuta a creare una continuità verso chi ci legge. Contribuisce in questo modo a formare la nostra identità.

4. i tuoi valori: premuratevi di elencare quali siano. Molte aziende o professionisti prima di avviare una collaborazione si assicurano che i propri valori siano in linea con quelli dei collaboratori scelti.

5. la mission: cosa vi proponete di fare nel qui ed ora, il posizionamento sul mercato attuale.

6. una vision: per una prospettiva lungimirante.

7. obiettivi: a lungo e a medio termine.

Qui c’è il tuo brand. Le persone hanno il tuo riferimento diretto. Se siete alle prime armi e volete sperimentarvi in un blog, curiosate su Medium (https://medium.com/), molto basic. Per piattaforme più professionali tra i più utilizzati c’è Wordpress (https://it.wordpress.com/). Provate. Mettetevi in gioco!


2. I social
Sono vari e ciascuno ha le proprie modalità di comunicazione.

1. Facebook: Si stimano circa 28Milioni di iscritti in Italia. Utlizzate la pagina per permettere a chiunque di potervi seguire, create dei “gruppi” se volete alimentare l’interazione ed il conivolgimento. Gestite bene il profilo personale, utilizzando questo a livello professionale curate le immagini ed i contenuti, tutto contribuisce a creare un’immagine di voi. Fate cura all’amico bontenpone che vi tagga durante la serata goliardica ;) probabilmente non è il massimo della professionalità, anche se chiunque può concedersi delle flessibilità, ci dedicherei un po’ di attenzione.

2. Linked’in: un ottimo strumento centrato tutto sulla professione. Lo sapete che avete a disposizione la mail di ciascun vostro contatto?

3. Passando da Snapchat a Pinterest, se ne gestite vari in contemporanea, ci sono degli utili strumenti per poter pubblicare contemporaneamente su più social con un’unica operazione. Provate “Zapier”. Con una breve ricerca trovere molti tool dedicati.

4. L’immagine profilo: è importante. Il volto chiaro e ben in vista, una foto sorridente. In primo piano o a mezzo busto. Cosa trasmette la foto che avete scelto? Evitate gli effetti grafici, immagini distorte o inquietanti, foto in cui non vi si vede. Anche se è stata una piacevole giornata di sole, Jessica ha tolto la foto in cui è nascosta da dei grossi occhiali da sole. Ama anche gli animali, adora cani e gattini, ma evita bene le foto con animali, non si occupa di pet-terapy e tanto meno collabora con veterinari ;)
    

Ad oggi sono i principali strumenti di divulgazione ed interazione. Ricordiamoci sempre, per citare il più utilizzato, che la pagina di Facebook è casa di Facebook, ha il brand fb. È come acquistare un oggetto alla “Fiera dell’Artigianato”. Anche i teli con altri oggetti ed incensi indiani che ho in casa dopo averla visitata, ora non ho più alcun riferimento del venditore diretto. Così potrebbe essere per i tuoi contributi: “ho letto su fb…, non ricordo più da chi…”

 

3. La mailing list
Qui si arriva direttamente a casa degli altri, dosiamo con prudenza lo strumento delle newsletter, è invasivo, e rischiamo di essere etichettati in modo controproducente se la divulgazione risulta eccessiva o non prettamente richiesta. Cerchiamo di fornire valore e contenuti. Evita di spammare un’insistente vendita dei tuoi servizi o prodotti. Posizionati su quello che puoi offrire al tuo potenziale cliente per risolvere il suo problema o migliorare una sua situazione.


Anche Jessica mi ha consigliato di tener ben presente i consigli di Giovanni Dalla Bona, ora cercherò di farlo ;) Alla prossima!

Le prime due immagini sono state prese direttamente dal materiale fornito dal docente del corso

Lorenzo Comendulli

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