Viaggio verso la libera professione

Recensione dell'incontro di OPL: Come avviare e gestire la libera professione di psicologo

Bergamo, 21 Marzo 2016

 

Cosa devo sapere prima di diventare libero professionista? Come si apre una partita IVA? Quali sono le procedure fiscali che devo seguire? Come preparare una fattura?

 

A questi e ad altri interrogativi hanno dato risposta i tre commercialisti relatori di “Come avviare e gestire la libera professione di psicologo”, incontro organizzato il 21 marzo dall’Ordine degli Psicologi della Lombardia presso l’Università di Bergamo.

Evento interessante e che ha dato spunti utili e pratici, risolvendo almeno in parte i numerosi dubbi che assillano ogni neo psicologo alle prese con regimi fiscali e fatturazione.

 

Dopo la tanto ambita laurea e l’iscrizione all’Albo Professionale, il giovane che desidera lanciarsi nel campo della libera professione si trova in balia di questioni che fino a quel momento non avevano mai sfiorato i suoi pensieri, e affidarsi completamente a un commercialista, reputata dai più l’unica soluzione possibile, non basta. Ci sono considerazioni da fare relative all'apertura o meno della partita IVA, scelte da compiere, riflessioni da non tralasciare, abitudini utili da prendere fin da subito. Perché le buone intenzioni, anche se fondamentali, non bastano. E il “ci penserò poi” è una strategia che nel lungo termine ripaga poco, facendoci compiere valutazioni errate che comportano perdite di tempo e di denaro.

 

Ecco perché l’incontro organizzato dalle referenti territoriali OPL per la provincia di Bergamo è stato illuminante e dal mio punto di vista indispensabile. I relatori fin da subito si sono resi disponibili a rispondere ai quesiti della platea, strutturando l’evento non come una lezione frontale e piena di termini tecnici, ma come un “botta e risposta” sui temi principali proposti dagli intervenuti. Non una lezione teorica quindi, ma un’illustrazione dei problemi pratici a cui si potrebbe andare incontro e le relative proposte di risoluzione.

 

Punto di forza dell'incontro è stata l’esperienza dei relatori, che essendo convenzionati con OPL, hanno alle spalle una grande pratica nell'occuparsi delle questioni fiscali dei liberi professionisti psicologi. Hanno quindi saputo centrare immediatamente i punti focali, portando esempi congruenti con la nostra esperienza lavorativa e consigliando le scelte più adeguate sia per chi si avvicina per la prima volta ad un’attività da libero professionista sia per chi è già da anni impiegato in questo senso.

Inoltre, i partecipanti hanno potuto porre in modo diretto tutte le questioni che volevano approfondire, dai piccoli chiarimenti sui problemi che si possono incontrare quotidianamente alla spiegazione dei termini più tecnici e ai dubbi sulle novità in termini di regimi fiscali adottabili.

 

Le due ore di intervento non sono state pesanti da seguire, nonostante i temi trattati. Il tempo disponibile non ha ovviamente permesso di entrare nei dettagli, ma di dare solo un’infarinatura generale sul tema proposto.

Dal mio punto di vista, un incontro ben strutturato che mi ha permesso di avere una visione più chiara sul mio futuro lavorativo e avviare una riflessione ragionata sui pro e contro dell'avvio della libera professione. 

 

I CONTENUTI 

 

Come si apre la PARTITA IVA?

 

Aprire la partita IVA è semplice, basta rivolgersi all’Agenzia delle Entrate o a un commercialista abilitato presentando i propri documenti. In un paio di ore la partita IVA sarà aperta. Non ci sono costi di apertura per la partita IVA. Si consiglia comunque di aprirla solo quando necessaria per evitare i costi di gestione (esempio: commercialista).

L’apertura della partita IVA può essere retrodatabile di 30 giorni.

 

REGIMI FISCALI

 

Due regimi fiscali per i possessori di partita IVA

 

a)     REGIME ORDINARIO

 

§  Non ha limiti di fatturato

 

§  L’aliquota IVA varia dal 23% al 43%

 

§  Nel regime ordinario devono essere considerate sia le fatture vendita (i ricavi) sia le fatture acquisto (i costi, ad esempio affitto, bollette, spese di aggiornamento professionale [scuole di specializzazione, master, corsi di aggiornamento sono deducibili al 100% nel regime ordinario], ecc.) per il calcolo delle imposte. L’imponibile IVA (l’importo su cui è applicata l’aliquota IVA) è l’utile o la perdita (cioè la differenza tra fatture vendita e fatture acquisti).

 

 

b)     REGIME FORFETTARIO

 

§  Limite di fatturazione annuo: 30.000€

 

§  2 possibili aliquote IVA:

 

5% per i primi 5 anni di una start up

 

[N.B. viene considerata start up solo un’attività professionale completamente nuova, non può essere la prosecuzione di attività precedenti. Ad esempio, se ho svolto l’attività di psicologo come dipendente e poi decido di intraprendere la libera professione di psicologo e apro la partita IVA non posso essere considerato una start up e quindi non avrò questo beneficio fiscale]

  

15% per tutti gli altri casi che rientrano nel regime forfettario

 

 §  Per il regime forfettario si calcolano le imposte basandosi solamente sulle fatture vendita (ricavi), abbattendo i costi in modo standard del 22%. Ciò significa che l’imponibile IVA (l’importo su cui è applicata l’aliquota del 5% o del 15%) è sempre il 78% del fatturato.

 

NB: il regime forfettario sostituisce il precedente regime dei minimi, che è possibile applicare solo per le p.IVA aperte prime del 31/12/2015

 

   Posso avere un contratto di lavoro DIPENDENTE e contemporaneamente aprire la PARTITA IVA?

Si può aprire la partita IVA avendo anche un contratto di lavoro dipendente, l’importante è che entrambi non siano relativi alla stessa tipologia di lavoro. Quindi non posso avere un contratto di lavoro dipendente come psicologo e avere una libera professione di psicologo. Posso invece avere un contratto di lavoro dipendente ad esempio come selezionatore del personale e svolgere la libera professione di psicologo. Il lavoro dipendente e quello da libero professionista devono quindi essere di una tipologia differente e la differenza deve essere chiaramente deducibile dal contratto di lavoro dipendente. Inoltre, bisogna considerare anche le eventuali limitazione imposte dal datore di lavoro.

 

Se ho sia un contratto di lavoro dipendente che una partita IVA posso usufruire del regime forfettario se:

§  il fatturato della libera professione è entro i 30.000

 

§  la somma dei due redditi è superiore a 30.000 ma il reddito da lavoro dipendente è inferiore a quello della partita IVA

 

        FATTURAZIONE

La fattura va emessa entro 30 giorni dall’incasso dell’importo previsto per la prestazione erogata. Non va emessa prima di avere incassato il compenso.

Prima dell’incasso invece si può emettere una nota proforma, che è sprovvista di valore fiscale ma invece è valida a fini legali (ad esempio nel caso che l’utente non voglia pagare la prestazione erogata).

Entro 90 giorni dall’emissione della prima fattura è obbligatorio iscriversi all’ENPAP. Ci si deve iscrivere all’ENPAP anche nel caso in cui oltre alla libera professione si svolge anche una attività dipendente (e quindi si è iscritti all’INPS).

 

Redigere una fattura varia in base al proprio regime fiscale:

 

·        Regime ordinario

 

1.      Prestazione esente IVA[1] erogata ad un privato (no partita IVA)

Nella fattura va inserito: onorario professionale

+ contributo previdenziale (ENPAP) à 2% dell’onorario

professionale

                                                                                         + marca da bollo di 2 € (solo se l’onorario supera i 77,47€)

                                                                                         = Totale da incassare dal privato

Esempio: per una prestazione stabilisco un onorario di 100€. Emetto la fattura sommando ai 100€, 2€ del contributo previdenziale (che corrisponde al 2% dell’onorario professionale) e 2€ di marca da bollo. Al paziente quindi dovrò chiedere 104€.

 

2.      Prestazione esente IVA erogata a un titolare di partita IVA

Nella fattura va inserito: onorario professionale

                                              + contributo previdenziale (ENPAP) à 2% dell’onorario

                                                                                                                     professionale

                                              + marca da bollo di 2€ (solo se l’onorario supera i 77,47€)

 = totale lordo

 - ritenuta d’acconto à 20% dell’onorario professionale

= Totale da incassare dal soggetto

  

Esempio: per una prestazione professionale stabilisco un onorario di 100€. Nella fattura sommo ai 100€ i 2€ per il contributo previdenziale ENPAP (2% dell’onorario) e i 2€ di marca da bollo. Dal totale (104€) deve essere tolta la ritenuta d’acconto di 20€ (20% dell’onorario). Il totale di questa differenza (84€) è l’importo da chiedere al cliente.

 

à NB: la ritenuta d’acconto sono imposte che si anticipano. A fine anno si avrà un credito o un debito IRPEF.

 

1.      Prestazioni soggette IVA erogate a un titolare di partita IVA

Nella fattura va inserito: onorario professionale

  + contributo previdenziale (ENPAP) à 2% dell’onorario

                                                                          professionale

  + IVA à 22% di onorario professionale+ENPAP

 = totale lordo

 - ritenuta d’acconto à 20% dell’onorario professionale

= Totale da incassare dal soggetto

 

Esempio: per una prestazione professionale stabilisco un onorario di 100€. Nella fattura sommo ai 100€ i 2€ per il contributo previdenziale ENPAP (2% dell'onorario) e i 22,44 di IVA (22% calcolato sulla somma di onorario e contributo ENPAP). Dal totale (124,44€) deve essere sottratta la ritenuta d'acconto di 20€ (20% dell'onorario). La differenza (104,44€) è l'importo da chiedere al cliente/utente.

 

·        Regime forfettario

Non c’è distinzione tra la fattura per prestazioni erogate a privati e quelle erogate a un titolare di partita IVA. Inoltre, nel regime forfettario qualsiasi prestazione non è soggetta a IVA. Per il cliente non ci sono cambiamenti perché può comunque scaricare la prestazione nella dichiarazione dei redditi.

 

Nella fattura va inserito: onorario professionale

                                             + contributo previdenziale (ENPAP) à 2% dell’onorario

                                                                                                                      professionale

                                             + marca da bollo di 2€ (solo se l’onorario supera i 70€)

                                             = Totale da incassare dal privato/titolare di partita IVA

 

È necessario indicare sulla fattura che si è in regime forfettario.

 

      Esistono alternative all’apertura della partita IVA?

§  Gli psicologi non possono erogare prestazioni occasionali

§  Il datore di lavoro potrebbe avvalersi di voucher, che però possono essere erogati per un massimo di 2800€ all’anno

§  Contratto di lavoro dipendente a tempo determinato

 

    Cosa cambia se volessi aprire uno studio con altre persone?

In questo caso, è necessario creare uno studio associato che ha una propria partita IVA. 

Per i professionisti che sono agli inizi i commercialisti hanno consigliato di non aprire uno studio associato, ma di avere ognuno una propria partita IVA e di suddividere i costi di gestione dell’attività (es: affitto). In questo modi i costi fiscali sono minori. Non posso però dare un nome allo studio, ciò si può fare solo quando si apre uno studio associato.

 

      Quali sono le scadenze fiscali?

§  Pagamento ENPAP: acconto 1/03, saldo 30/09

§  Regime forfettario: pagamento delle imposte entro 16/06 (oppure il 7/07 se lo Stato permette una proroga, che decide di anno in anno)

§  Regime ordinario: pagamento dell’IVA mensilmente o trimestralmente in base al volume d’affari

+ pagamento delle imposte: al 16/06 oltre al saldo delle imposte dell’anno precedente va pagato l’acconto del 60% delle imposte per l’anno successivo; ad ottobre un secondo acconto del 40% delle imposte per l’anno successivo

  

I commercialisti hanno spiegato che il totale delle imposte da pagare (incluso ENPAP) per il regime forfettario sono circa il 20% del fatturato, per il regime ordinario circa il 50% del fatturato. 

 

 

Annalisa Bonaiti

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Commenti: 1
  • #1

    Alessia Giana (sabato, 14 maggio 2016 14:05)

    E` davvero un bellissimo riassunto. Me lo salvo sul pc che tra qualche anno, spero prestissimo, mi servira`. Grazie!